Più volte si è messa in evidenza l’importanza, all’interno di una struttura (che sia essa pubblica o privata), del timbracartellino. Avere uno strumento che infatti possa controllare e memorizzare entrate ed uscite dei dipendenti è fondamentale, pure per creare un clima di fiducia e rassicurazione nei confronti di quei lavoratori che si presentano sempre in orario e che quindi meriterebbero una maggiore tutela.
Anche a livello logistico, avere dei software che mettono per iscritto straordinari e ritardi, conteggiando ore e stipendi in automatico, permette un grande risparmio di tempo per gli uffici che si occupano della retribuzione.
Quello su cui non si è ancora dibattuto a dovere però è questo: quanto costa un timbracartellino? Domanda non scontata, soprattutto se si tiene conto del fatto che ogni impresa, nel caso in cui decidesse di far fronte a questa spesa, avrà un diverso budget e delle diverse esigenze aziendali. Di seguito si analizza, in via generale, quello che è il range di prezzi per timbracartellini.
Dai più economici ai più cari, cosa cambia?
Si parte dal presupposto che un timbracartellino “di serie”, ovvero un modello di base, dovrebbe costare sul mercato intorno ai 100 euro. Prezzo che comunque può risultare influenzato da una infinita serie di caratteristiche. Si pensi ad esempio al fatto che spesso, quando un’azienda acquista un marcatempo per la prima volta, preferisce acquistare anche dei cartellini, così da semplificare la spesa. Ovviamente più cartellini si comprano in allegato allo strumento, più il prezzo può lievitare. Talvolta ancora, ad aumentare il prezzo è anche il portacartellini, acquistato insieme a tutto il resto per una questione di comodità.
Altra caratteristica che può influire sul prezzo è ad esempio la struttura del timbracartellino stesso, ovvero se questo risulta essere analogico o digitale. Nel primo caso in genere si tratta di timbracartellini più “vintage”, che magari presentano un vero e proprio orologio analogico. Nel secondo caso di strumenti con uno schermo digitale, sicuramente più moderno e funzionale (e quindi anche più costoso). E ancora, a fare la differenza è la tecnologia del marcatempo. Ad esempio, non tutti i timbracartellini conteggiano le ore in automatico.
Alcuni modelli più semplici si limitano a tracciare le presenze, lasciando però il compito dei conteggi finali alla persona. Chiaramente questi modelli tendono a costare meno rispetto a quelli con conteggio automatico. Ma molti altri ancora sono i fattori che possono cambiare i prezzi dei marcatempo: dalla dotazione della batteria al limite giornaliero della timbratura, passando per la programmazione dello strumento (che non sempre viene effettuata dall’azienda che vende il prodotto).
Prezzi dei timbracartellini: i range per quelli “futuristici”
Ci sono però aziende che chiedono qualcosa in più rispetto alle caratteristiche dei normali marcatempo, per questioni di maggior sicurezza e trasparenza o magari semplicemente per la voglia di stare al passo coi tempi. Tanti infatti sono i modelli innovativi di timbracartellini, i cui prezzi chiaramente sono di media molto più alti rispetto alla media.
Il riferimento è, ad esempio, ai marcatempo biometrici, con tanto di lettura dell’impronta digitale e badge RFID. Questi modelli, in genere, non scendono mai al di sotto dei 150 euro come prezzo base. Prezzo che lievita fino a 200 euro se comprensivo di scheda wifi, il che rende lo strumento ancora più tecnologico.
Ma la tecnologia è andata anche ben oltre: se si guarda alle grandi aziende, con un numero alto di dipendenti, non è raro ormai riscontrare l’adozione di marcatempo biometrici con tanto di riconoscimento facciale. Trattasi di modelli tanto all’avanguardia quanto costosi: qui la cifra base si aggira intorno ai 400 euro, ma può superare anche i 500 euro se si aggiungono tutte le attrezzature extra elencate in precedenza.