Sebbene il peggio sembra passato, gli effetti del Coronavirus si sentiranno ancora a lungo e la Fase 2, quella a cui gli italiani si stanno preparando, sarà un banco di prova importante per capire come riuscire a convivere al meglio con l’emergenza.

Tra i primi problemi a cui ripensare c’è sicuramente quello della mobilità, che per forza di cose sarà ridotta al minimo indispensabile, essendo i mezzi di trasporto pubblico tra i luoghi potenzialmente più a rischio di contagio. Numerose sono le proposte avanzate negli ultimi tempi da vari organi, coadiuvati dal parere degli esperti in materia. Dall’aumento della sharing mobility allo smart working prolungato, passando per degli speciali tornelli anti-affollamento che monitorerebbero più efficacemente il “traffico”.

Sicurezza e mobilità in tempi di Covid-19: la proposta di Legambiente

Tra le proposte più valide c’è quella di Legambiente, che ha scritto ai sindaci delle città italiane ed al Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) dopo aver elaborato un pacchetto di provvedimenti attuabili in tempi rapidi. L’idea di Legambiente si basa, grossomodo, sui seguenti punti:

  • Più sharing mobility: molte più bici, scooter ed auto elettriche, soprattutto nelle grandi città. Per questo bisognerà anche investire maggiormente sulla rottamazione auto ed invogliare le persone ad approfittare dei bonus green.
  • Ancora smart working: se si può evitare lo spostamento, a prescindere, allora meglio continuare a lavorare da casa. In quest’ottica bisognerebbe promuovere con dei vantaggi fiscali quelle aziende e quei lavoratori che si attivano in tal senso.
  • Maggiore monitoraggio: aumentare i controlli agli ingressi e garantire le distanze di sicurezza dovrà essere alla base della nuova vita post-quarantena. Proprio da qui nasce l’idea di istituire particolari tornelli, a cui si aggiungeranno il continuo riscontro della temperatura corporea e l’uso obbligatorio delle mascherine d’ordinanza.

Misure che, sulla carta almeno, sarebbero attuabili in tempi ristretti, in quanto si tratta di provvedimenti per la gran parte già contenuti in alcune leggi dello Stato. Sempre Legambiente infatti, ha spiegato che con la Legge di Bilancio 2020 sono stati già stanziati 150 milioni di euro per il co-finanziamento di percorsi ciclabili urbani.

Tornelli anti-affolamento ma non solo: le possibili novità post-lockdown

Tra le tante ipotesi, l’unica certezza ad oggi è che gli assembranti su autobus, treni ed in metropolitana dovranno essere considerati un lontano ricordo. Tra le tante città super affollate, c’è grande preoccupazione per la capitale, Roma, spesso al centro di discussioni sul tema dei trasporti pubblici. Al Campidoglio stanno studiando nel dettaglio la situazione per capire quali misure adottare. La tecnologia di questi tempi viene sicuramente in aiuto e le idee non mancano: dal contapasseggeri sui mezzi alla segnaletica orizzontale a terra per creare dei percorsi protetti e far rispettare la distanza tra i passeggeri, passando addirittura per il monitoraggio dei flussi di utenti tramite lo sfruttamento delle celle telefoniche.

Ma non è tutto: tra le ipotesi avanzate c’è anche quella di mettere in circolo i bus di uso turistico, visto che i soli normali autobus, a causa del trasporto ridotto, potrebbero non riuscire a far fronte a tutti gli spostamenti. La novità più significativa però, come già anticipato, potrebbe essere rappresentata da nuove tipologie di tornelli, a cui sarà affidato il compito di stabilire, con uno speciale software incorporato, quante persone sono già passate in quel punto.

Una volta raggiunto un numero di badge stabiliti quindi (corrispondenti alle persone ferme sulla banchina in attesa di salire sul mezzo di trasporto), questi si bloccheranno. Solo una volta che il treno sarà passato ed avrà raccolto tutti i presenti, i tornelli si riapriranno per ripristinare la circolazione. Ad oggi quest’ultima ipotesi sembra in assoluto quella più percorribile per garantire una mobilità non troppo rischiosa e rispettosa della distanza di sicurezza richiesta di questi tempi.